mercoledì 9 maggio 2007

Bardolino



CENNI STORICI
Già capoluogo di distretto e di mandamento, sulla sponda veronese del Benaco, fra Lazise e Garda, Bardolino è oggi comune ad economia prevalentemente turistica, anche se le attività agricole vi continuano ad allignare rigogliose, producendo soprattutto quei vini che hanno reso giustamente famoso il toponimo in tutto il mondo. La popolazione è oggi concentrata nel Capoluogo. Poche persone abitano ormai i casolari sparsi, caratteristici di un’architettura rurale con esempi di singolare bellezza.
La zona, abitata fin dalla preistoria, ha restituito testimonianze notevoli della presenza d’abitanti palafitticoli. Alcuni fanno risalire le origini di Bardolino al mito di Troia; altri ne derivano l'origine da Pardali figlia di Virgiliano Aulete. La colonizzazione romana vi è testimoniata: monete, cippi, lapidi, genietti funerari furono in varie occasioni qui rinvenuti.
Anche Bardolino fu soggetta alle invasioni dei Longobardi e al dominio dei Franchi, e sembra che in conseguenza dell'invasione degli Ungari, le sponde del lago siano state fortificate con la costruzione di rocche e castelli, a scopo di difesa.Nel Medioevo, Bardolino fu uno dei principali comuni lacustri, divenendo poi fortificata cittadella scaligera, resti della quale sono ancora visibili. Le mura medievali resistettero fino all’Ottocento e furono demolite in parte quando si costruì l'attuale chiesa parrocchiale (1830-1844) e poi all'epoca della costruzione della ferrovia Verona-Garda.
A Bardolino ha avuto i natali Cesare Betteloni, dolcissimo poeta ed entusiasta cantore del suo Garda, davanti le cui onde azzurre volle, in un giorno di sconforto, trovare morte prematura.



DA VEDERE

Castello.
Del primitivo castello di Bardolino poco si conosce, anche se si ritiene che, sul finire del IX secolo, re Berengario, incapace di respingere gli Ungari, abbia consentito di costruire rocche e fortilizi a difesa dei paesi lacustri. Con gli Scaligeri, il castello fu rifatto ed ampliato organicamente, con mura robuste rinforzate da torri, spalti e merlature: circondato da un fossato, comunicava, attraverso porta San Giovanni (o superiore) a nord con Garda e con porta Verona (o inferiore) a sud-est. Una delle più antiche carte topografiche del lago rappresentano Bardolino in dimensione quasi quadrata, che comprende il porto fra due speroni che si protendono verso il lago, una torre nell'angolo sud-est sopra porta Verona del castello, la piazza caseggiata e nel fondo il campaniletto acuspidato di San Nicolò. Come si è detto, soltanto pochi resti del castello e delle fortificazioni di Bardolino sono oggi visibili: le due porte d'accesso e la mozza torre rettangolare sul lungolago.
Le chiese.
• Quella di S. Zeno è una piccola chiesa che fu dedicata al Santo patrono e che risale all'ottavo o nono secolo. La cappella di san Zeno ha la forma di croce e la volta a botte. Nel tamburo è racchiusa una volta a crociera che probabilmente è originale. I capitelli delle colonne della chiesa sono molto simili a quelli d’altre chiese lombarde; si suppone quindi che siano state costruite da maestranze provenienti dalla vicina Lombardia.
• Ben conservato - anche per una serie di restauri - è il complesso romanico della chiesa di S. Severo (sec. XII), con importanti cicli d’affreschi e resti di una cripta altomedievale. La chiesa, non più officiata, rimase a lungo in uno stato abbandono. Nel 1869 divenne proprietà del Comune e fu trasformata in teatro. Lavori di restauro furono iniziati nel 1927 con la demolizione dell'abside maggiore, quadrata. Si continuò poi lo scavo della cripta e, nel 1932, si ricostruì sulle fondamenta antiche l'abside maggiore.
• La chiesa parrocchiale è dedicata ai SS. Nicolò e Severo e fu rifatta (sopra l'antica eretta pare nel sec. XV) nel 1842, in stile corinzio con ampio pronao su disegno di B. Giuliari. L’interno ha pregevoli pitture di G. Bevilacqua.
• Poco lontano dal paese, si trova la bella chiesa di S. Maria della Disciplina, del 1396. Qui è l'arca sepolcrale di Fermo Fermi, appartenente a famiglia bardolinese, illustre per casato ed opere.
• Altre chiese sono sparse per la campagna. A Corteline, in desolato abbandono, giace la chiesetta romanica di S. Vito (sec. XIII), col piccolo campanile a bifora: essa dipendeva dal monastero di San Colombano e rimase abbandonata nel secolo XVII.
• Al confine fra i Comuni di Bardolino e Garda è una chiesa del sec. XII, dedicata a S. Pietro.
• Sulle colline si trova l'eremo con la chiesa di S. Giorgio, che sottentrò ad un’omonima più antica, dal 1530 soggetta al priorato di S. Colombano. Quando questa fu abbattuta, i Camaldolesi ne edificarono una nuova, nel 1669.
• In località Paerno, si trova un oratorio dedicato a S. Francesco, del sec. XVII, ed il sacello dedicato a S. Zeno, che risale all'VIII-IX secolo e che è uno dei più interessanti monumenti dell'architettura carolingia veronese e dell'Italia settentrionale.
Le ville.
• Villa Rizzardi-Guerrieri, ottocentesca, di non alto valore architettonico, fu costruita sull'area di altra più antica. Con un bel portale classico d’accesso al giardino dal paese, ha di notevole il parco, prospiciente il lago, con resti d’antico castello o fortilizio.
• Villa Bassani Raimondi, non presenta particolari pregi architettonici (risale, infatti, al primo Ottocento). Era però apprezzata, fino a pochi decenni fa, per un denso parco, devastato dalla guerra e dall’incuria.
• Anche villa Giuliari-Gianfilippi, ottocentesca, non ha particolare interesse architettonico; però possiede un bel parco, disteso lungo il lago, nella parte meridionale della baia di Bardolino, al quale fa riscontro il parco dei Bottagisio.
• Villa Bottagisio, infine, sul lungolago, è una costruzione ottocentesca piuttosto ibrida, anch'essa con un bel parco che si stende lungo il lago ed occupa tutta la parte settentrionale della baia di Bardolino.
• Casa Ottolenghi è recente, essendo stata iniziata nel 1974, su progetto di Carlo Scarpa. La villa poggia e si impernia su nove pilastri d’ordine “gigante”, formati da dischi di diverso materiale e colore. Il tetto, a terrazze, armonizza con l’ambiente e sembra continuare il declivio che unisce la villa al colle retrostante

HISTORICAL SIGNALS

Already capoluogo of district and district, on the veronese side of the Benaco, between Lazise and Garda, Bardolino it is today common to mostly tourist economy, even if the agricultural activities continue to you to allignare rigogliose, producing above all those wines that have rendered the toponimo with justice famous all over the world. The population today is concentrated in the Capoluogo. Little persons inhabit the scattered casolari, characteristic of a rural architecture with examples of singular beauty by now. The zone, inhabited since the preistoria, has given back remarkable testimonies of the presence of palafitticoli inhabitants. Some make to go back the origins of Bardolino to the myth of Troy; others of it derive the origin from Pardali daughter of Virgiliano Aulete. The roman colonization is testified to you: coins, cippi, stone to death, genietti funerari were in several occasions recovered here. Also Bardolino was subject to the invasions of the Longobardi and the dominion of the Franchi, and seems that as a result of the invasion of the Ungari, the sides of the lago has been fortified with the construction of rocche and castles, for the sake of defense. In the Middle Ages, Bardolino was one of main common the lacustrine ones, becoming then fortified scaligera citadel, rests of which they are still visible. It walls medieval they will resist until the 1800's and were demolished partially when constructed itself puts into effect it them parochial church (1830-1844) and to the age of the construction of the Verona-Garda railroad then. To Bardolino it has had the NATO them Cesar Betteloni, sweet poet and enthusiastic singer of its Garda, whose blue waves wanted, in a day of sconforto, to find dead women premature.

TO SEE

Castle.
Of the primitivo castle of Bardolino little it is known, even if one thinks that, on ending of IX the century, king Berengario, incapable to reject the Ungari, has concurred to construct rocche and fortilizi to defense of the lacustrine countries. With the Scaligeri, the castle was rifared and widened organic, with walls sturdy reinforced from towers, spalti and merlature: encircled from a ditch, it communicated, through door Saint Giovanni (or advanced) to north with Garda and Verona door (or inferior) to south-east. One of more ancient papers topographical of lago represent Bardolino in dimension nearly square, that it comprises the port between two spurs that protendono towards the lago, one tower in the angle south-east over Verona door of the castle, the caseggiata public square and in the acuspidato bottom the campaniletto of Saint Nicolò. As it has been said, only little rests of the castle and the fortifications of Bardolino are today visible: the two doors of access and the truncated rectangular tower on the lungolago.

The churches.

• That one of S. Zeno is one small church that was dedicated to the Saint patron and that laughed them to the eighth or ninth century. The nail head of saint Zeno has the cross shape and the time to botte. In the drum it is enclosed once to cruise that probably is originates them. The capitelli of the columns of the church they are much similar to those of other Lombardic churches; one supposes therefore that they have been constructed from coming from maestranze from the Lombardy neighbor. • Very conserved - also for a series of restorations - it is the Romanesque complex of the Strict church of S. (sec. XII), with important cycles of it frescoes and rests of one cripta altomedievale. The church, not more officiata, remained over a long time span in one be abandonment. In the 1869 divenne property of the Common one and it was transformed in theatre. Jobs of restoration were begin to you in 1927 with the demolition of the greater, square apse. The digging was continued then of cripta and, in 1932, the greater apse was reconstructed on the ancient foundations. • The parochial church is dedicated to the SS. Nicolò and Severo and were rifared (over the ancient one erected seem in sec. the XV) in 1842, in style corinzio with wide pronao on design of B. Giuliari. The inside has pregevoli paintings of G. Bevilacqua. • Little far away from the country, the beautiful church of S is found. Maria of the Discipline, of 1396. Here it is arches it burial of Detention Firm, pertaining to bardolinese, illustrious family for casato and works. • Other churches are scattered for the campaign. To Corteline, in desolated abandonment, Vito (sec. XIII lies chiesetta Romanesque of S.), with the small bell tower to double lancet window: it depended on the monastero of Saint Colombano and remained abandoned in century XVII. • To the border between the Common ones of Bardolino and Garda church of sec. the XII is one, dedicated to S. Peter. • On hills the George finds itself eremo with the church of S., than sottentrò to a omonima more ancient, from the 1530 subject one to the priorato one of S. Colombano. When this was inclination to leeward, the Camaldolesi of it built up one new, in 1669. • In Paerno locality, an oratory dedicated to S is found. Francisco, of sec. the XVII, and the sacello dedicated to S. Zeno, than laughed them to the VIII-IX century and that it is one of the more interesting monuments of the veronese architecture carolingia and of northern Italy.

The villas.

• Rizzardi-Guerrieri Villa, nineteenth-century, not high architectonic value, was constructed on the area of altra più antica. Con un bel portale classico d’accesso al giardino dal paese, ha di notevole il parco, prospiciente il lago, con resti d’antico castello o fortilizio. • Villa Bassani Raimondi, non presenta particolari pregi architettonici (risale, infatti, al primo Ottocento). Era però apprezzata, fino a pochi decenni fa, per un denso parco, devastato dalla guerra e dall’incuria. • Anche villa Giuliari-Gianfilippi, ottocentesca, non ha particolare interesse architettonico; però possiede un bel parco, disteso lungo il lago, nella parte meridionale della baia di Bardolino, al quale fa riscontro il parco dei Bottagisio. • Villa Bottagisio, infine, sul lungolago, è una costruzione ottocentesca piuttosto ibrida, anch'essa con un bel parco che si stende lungo il lago ed occupa tutta la parte settentrionale della baia di Bardolino. • Casa Ottolenghi è recente, essendo stata iniziata nel 1974, su progetto di Carlo Scarpa. La villa poggia e si impernia su nove pilastri d’ordine “gigante”, formati da dischi di diverso materiale e colore. Il tetto, a terrazze, armonizza con l’ambiente e sembra continuare il declivio che unisce la villa al colle retrostante.

lunedì 7 maggio 2007

Video stupendo sul lago di Garda / Stupend video on Garda's lake



Sono immagini di tutto il lago filmato da un elicottero...bellissime e uniche...


These are images of all the lake filmed by elicopter...they are stupend and unique

sabato 5 maggio 2007

Lazise


CENNI STORICI
Poche le reliquie dei tempi romani, ma sufficienti a testimoniare come, pure allora, la località dovesse aver assunto una certa importanza, soprattutto in relazione alla sua fortunata posizione geografica. Poco sappiamo anche per il primo medioevo. Lazise fu il primo libero comune del Garda, e divenne assai importante nel X secolo, quando ottenne un diploma imperiale che attribuiva speciali diritti di pesca, di fortificazione e di pedaggio. D’epoca altomedievale è sicuramente una piccola necropoli sorta nei pressi. Nel 1077 Lazise godette di altre concessioni imperiali: forse in questa circostanza il consistente borgo ebbe mura e fossa con castello. Le fortificazioni proteggevano gli abitanti dalle incursioni esterne, ma anche da quelle della famiglia dei Turrisendi, che signoreggerà su tutta la cosiddetta Giudicaria Gardense. Anche gli Scaligeri riconobbero la grande importanza economico-militare di Lazise e provvidero alla completa riedificazione delle mura, del castello e della rocca, dell'attuale palazzo della dogana e della "Torre del Cadenòn" - ora scomparsa - con l’adiacente cortina di protezione del porto. Venezia, agli inizi del XV secolo, quando occupò Verona, fece la sua apparizione anche a Lazise e vi stabilì un'importante dogana, a cui difesa fu posta una forte torre merlata. Ma di Lazise s'impadronirono momentaneamente anche i Visconti durante la guerra ch'essi mossero di lì a poco alla Serenissima. Ai tempi della Lega di Cambrai contro la Serenissima, i rivieraschi si mostrarono favorevoli ai nemici della Repubblica, tanto che il provveditore del Governo veneto Zaccaria Loredan decise di abbandonare la regione, non prima di aver bruciato in Lazise la galea e due fuste poste al suo comando, perché non cadessero nelle mani dei nemici. Per quattro secoli poi - fino ai nuovi fasti delle recenti affermazioni turistiche - anche Lazise sarà un tranquillo paese: vi si continuerà a praticare la pesca, il commercio e, con un suo notevole sviluppo, l'agricoltura.
DA VEDERE
Il castello scaligero. Quanto rimane dell'antico castello scaligero è compreso nel recinto della villa Buri, ora Bernini. Nel castello risiedevano i magistrati veneti al tempo della Repubblica e di loro è ricordo in lapidi. Occupato il territorio dopo il 1796, i Francesi posero in esso una fabbrica di salnitro per la polvere da sparo. Gli Austriaci lo vendettero poi ad un privato per sole 1500 lire e da allora il castello servì per molto tempo da cava di pietre a chi in paese voleva costruire; perfino le scale interne delle quattro torri furono asportate. Intervenne il conte Buri, che, comperato il castello, conservò quanto rimaneva di conservabile, restaurando anche qualche parte non del tutto distrutta. Il porto antico, riservato al castello e che per l’incuria degli ultimi possessori si era trasformato in palude, fu allora interrato e trasformato in giardino; con un’operazione che forse oggi non approveremmo.
Le chiese. Nel periodo del romanico padano, nascono a Lazise anche alcune chiese.
L'antica pieve di San Martino anzitutto, distrutta, ove ora è il cimitero, ma poi via via, nei secoli a noi più vicini, anche le altre: San Nicolò al Porto (ricordata per la prima volta nel 1320), i Santi Fermo e Rustico (di ragione della comunità), i Santi Faustino e Giovita (di ragione del Capitolo dei Canonici di Verona e ad essi confermata da numerose bolle papali lungo tutto l'arco del secolo XII), la Madonna della Pergolana, i Santi Piero e Giuliano (della quale non restano che pochi ruderi), oltre ad altri oratori minori in varie contrade, e beninteso, l'attuale, ottocentesca chiesa dedicata ai Santi Zenone e Martino su disegno del Trezza e del Ronzani, sull'area di un antico San Zeno che già dal 1530 cominciò a servire da parrocchiale.
A Colà un’antica chiesa è testimoniata già dai secoli XIl-XIII. Dedicata a San Giorgio, essa è parrocchia con rettore (anche se non del tutto sciolto dai doveri verso la chiesa matrice) già nel 1526. Ricostruita nel 1762 fu decorata dal Piatti e consacrata quindi nel 1927.
A Pacengo, la parrocchiale, dedicata a San Giovanni Battista, è pure ricordata nel 1526. Ma l'attuale edificio fu costruito nel 1787-1792 su disegno dell'architetto L. Rossi. Essa è arricchita di dipinti sempre del Piatti e di un altare maggiore rutilante di marmi (1793) e attribuito agli Zoppi e agli Spazzi, così come le acquasantiere.
Le ville. Legato alla dominazione veneziana e successivamente al fatto turistico, è anche il fenomeno della costruzione o della ricostruzione d’importanti ville che costellano tutto il territorio comunale. o Dotata di parco e costruita, o meglio trasformata, nell’Ottocento dal conte Girolamo Murari della Corte Bra’, Villa Bagatta è una villa ottocentesca d’architettura pseudo-moresca. o Per epoca di costruzione e per la presenza di un parco le può essere avvicinata Villa Bottona, che ha però di notevole soltanto il parco vastissimo, esteso lungo la riva del lago.o Poco fuori Lazise, si trova Villa Montinghel, già di proprietà dei Brenzoni. E’ abitazione semplice e severa, circondata dalle colline moreniche e da vigneti ed oliveti. In fondo ad un lungo viale s’alza la torre, probabilmente del Cinquecento, e la casa padronale in due stili distinti. Bella la corte rustica, la grande uccelliera e l’orto in gran parte coltivato a fiori. o Villa da Sacco, costruzione d'origine cinquecentesca, è composta di due parti, una delle quali ha particolarmente conservato il sapore dell'epoca. Notevole il fregio di gronda in cotto. Bello anche qui è il parco, soprattutto per la sua posizione di collina. o Villa "La Pergolana", che ha forma di castello merlato e fu costruita nella seconda la metà dell'Ottocento, su disegno di G. Franco, con vasto parco, e con giardino digradante al lago, può essere avvicinata a Villa ex Miniscalchi, di Colà, importante anch'essa specialmente per il parco, che si estende vastissimo e che ha quattro solenni ingressi. Essa è costituita da due edifici principali, di cui il minore è il più antico, con iscrizioni relative ai Sansebastiani e ai Moscardo, antichi proprietari prima dei Miniscalchi (era stata costruita dall'architetto milanese Canonica, ma in seguito, però, ha subito diverse trasformazioni). o Villa Conferazene, in località omonima, fu costruita ancora prima del secolo XVII. Fu riedificata ed ampliata nel 1790 dal conte Giovanni Battista Marastoni, che ricostruì nella stessa epoca anche la chiesetta attigua. L'edificio è semplice; ha intorno una splendida vegetazione, specialmente di cipressi, che formano un lungo viale e sorgono a gruppi presso la villa. o Villa Fumanelli, a Colà, sorge isolata su un poggio non lungi dal paese, circondata da un denso parco: risale al XVII o XVIII secolo, e ripete le corrette forme architettoniche care agli epigoni sammicheliani.



HISTORICAL SIGNALS
Little the reliquie of roman, but sufficient the times to testify like, also then, the locality must have assumed one sure importance, above all in relation to its fortunate geographic position. Little we know also for the first Middle Ages. Lazise was first free the common one of the Garda, and divenne much important in X the century, when it obtained an imperial diploma that it attributed special rights of peach, fortification and toll. Of altomedievale age it is sure one small necropoli risen in the pressed ones. In the 1077 Lazise it enjoyed other imperial concessions: perhaps in this the consisting circumstance village had walls and fossa with castle. The fortifications proteggevano the inhabitants from the external incursions, but also from those of the family of the Turrisendi, that signoreggerà on all the so-called Giudicaria Gardense. Also the Scaligeri recognized the great economic-military importance of Lazise and supplied to the complete rebuilding of walls, of the castle and of the rocca, of it it puts into effect them palace of customs and the “Tower of the Cadenòn” - hour passing - with the adjacent curtain of protection of the port. Venice, to the beginnings of XV the century, when Verona occupied, made its apparition also to Lazise and an important established you customs, to which defended strong merlata tower was placed one. But of Lazise momentarily s'impadronirono also the Visconti during the war ch'essi moved little of them to the Most serene one. To the times of the Alloy of Cambrai against the Most serene one, the rivieraschi the enemies of the Republic, a lot showed themselves favorable that the provveditore of the determined Government Veneto Zaccaria Loredan to abandon the region, not before having burnt in Lazise the galea and two fuste placed its commando, because they did not fall in the hands of the enemies. For four centuries then - until the new ones it makes you of the recent tourist affirmations - also Lazise will be a calm country: it will be continued to practice the peach, the commerce and, with a its remarkable development, agriculture to you.
TO SEE
The scaligero castle. How much remains of the ancient scaligero castle is comprised in the fencing of the Buri villa, hour Bernini. In the castle the magistrates veneti to the time of the Republic resided and of they it is memory in stones to death. Occupied the territory after 1796, the French placed in it a factory of salnitro for the powder from talk nonsense. The Austrians will then sell it to private for sun 1500 Liras and from then the castle he served in order much time from quarry of stones to who in country wanted to construct; the inner scales of the four towers were even removed. The Buri took part conte, than, bought the castle, it conserved how much remained of preservable, restoring also some part not completely destroyed. The ancient, classified port to the castle and that into the incuria of last the possessory ones it had been transformed in swamp, then was buried and transformed in garden; with an operation that today we would not perhaps approve of. The churches. In the Romanesque period of the Po one, some churches are born to Lazise also. The ancient one pieve of Saint Martino first of all, destroyed, where hour is the cemetary, but then gradually, in the centuries to we more neighbors, also the others: Saint Nicolò to the Port (remembered for before the time in 1320), Knows to you Firm and Peasant (of reason of the community), Knows Faustino and Giovita to you (of reason of the Understood one it of the Canonical ones of Verona and to they confirmed from numerous papal bubbles along all the arc of century XII), the Madonna of the Pergolana, It knows Piero and Giuliano to you (of which little ruderi do not remain that), beyond to other smaller oratories in several contrade, and of course, it puts into effect it them, nineteenth-century church dedicated to Knows Zenone and Martino to you on design of the Trezza and the Ronzani, onthe area of ancient a Saint Zeno that already gives 1530 began to serve from parochial. An ancient church is testified There already from the XIl-XIII centuries. Dedicated to Saint George, it is parish with chancellor (even if not completely melted from the duties towards the church matrix) already in 1526. Reconstructed in 1762 it was decorated from the Plates and consecrated therefore in 1927. To Pacengo, the parochial one, dedicated to Saint Giovanni Batiste, also are remembered in 1526. But it puts into effect it them building was constructed in 1787-1792 on design of architect Red L. It is enriched of paintings always of the Plates and a greater marble altar rutilante (1793) and attributed to the Cripples and Spazzi, therefore like acquasantiere. The villas. Legacy to the veneziana domination and subsequently to the tourist fact, is also the phenomenon of the construction or the reconstruction of important villas that they stud all the communal territory. or Equipped of park and constructed, or better transformed, in the 1800's from conte the Girolamo Murari of the Bra Court', Bagatta Villa is one nineteenth-century villa of pseudo-moresca architecture. or For age of construction and the presence of a park Bottona Villa can be approached to them, that it has but of remarkable only the immensest park, extended along the river of the lago. or Little outside Lazise, finds Montinghel Villa, already of property of the Brenzoni. And' simple and strict room, encircled from morainic hills and vineyards and olive groves. In bottom to along tree-lined avenue s' it raises the tower, probably of the 1500's, and the padronale house in two distinguished styles. Beautiful the peasant court, the great aviary and the garden in great cultivated part to flowers. or Villa from Bag, construction of cinquecentesca origin, is composed of two parts, one of which has particularly conserved the sapore of the age. Remarkable the fregio of gronda in cooked. Beautiful also it is the park here, above all for its hill position. or Villa “the Pergolana”, that it has shape of merlato castle and was constructed in second the half of the 1800's, on Frank design of G., with immense park, and digradante garden to the lago, can be approached former Miniscalchi, There important Villa anch'essa especially for the park, than it extends immensest and that it has four solemn incomes. It is constituted from two main buildings, of which the minor it is most ancient, with relative registrations to the Sansebastiani and the Moscardo, antichi owners before the Miniscalchi (had been constructed from the Canonical from Milan architect, but later on, but, it has endured various transformations). or Conferazene Villa, in locality omonima, was still constructed before century XVII. It was rebuilt and widened in the 1790 from conte the Giovanni Marastoni Batiste, that it reconstructed in the same age also the chiesetta contiguous. The building is simple; it has around a splendid vegetation, especially of cypresses, that they form along tree-lined avenue and they rise to groups near the villa. or Fumanelli Villa, There, rises isolated on a hill not lungi from the country, encircled from a dense park: laughed them to the XVII or XVIII century, and repeats the corrected architectonic shapes beloveds to the epigoni sammicheliani.

sabato 28 aprile 2007

Pacengo



CENNI STORICI
Circa a metà strada fra Peschiera e Lazise, sta Pacengo, che ha scarsa riviera ed è considerato paesino di transito. E’ tuttavia un centro antichissimo, e lo testimoniano i notevoli e numerosi reperti dell’Età del Bronzo – e i resti di palafitte – ritrovati in zona nel corso del XX secolo. I rinvenimenti paleo-etnologici più importanti sono dovuti al conte Arrigo Balladoro, e provengono dagli scavi eseguiti nel piccolo porto detto Bor. Pacengo è ricordata dalla storia risorgimentale perché qui, il 28 aprile 1848, la brigata Piemonte sconfisse e mise in fuga gli Austriaci, comandati dal generale Wohlgemuth.
DA VEDERE
La chiesa parrocchiale. Sorge poco sopra il livello stradale ed in stile neoclassico: fu disegnata da L. Rossi alla fine del Settecento e reca sulla facciata una targa dedicata ai Caduti della Prima Guerra Mondiale. Una bronzea Vittoria alata, opera di R. Banterle, si stacca da una bianca lastra di marmo. L'interno della Chiesa è in stile corinzio, decorato da Pio Piatti che dipinse anche un Presepio (1793) la Predicazione del Battista, e, nella cupola, gli Evangelisti. L'altare maggiore è ricco di marmi; opera degli scultori A. Zoppi e A. Spiazzi sono i marmorei angeli che sostengono le acquasantiere. In sacrestia si conserva il secentesco Battesimo di Cristo, opera del Bassetti
Le ville. Circondata da un vasto parco-giardino è la villa che appartenne ai conti Balladoro. Notevole è pure la villa dei Catterinetti-Franco. La villa più importante è sicuramente quella chiamata «La Bottona». Circondata dal parco, riccamente alberato, la villa fu costruita su disegno di G. Barbieri e fu proprietà del Conte Vittorio Piatti del Pozzo, valoroso ufficiale di Vittorio Emanuele Il. Nel 1872, la villa fu restaurata ed ampliata dai conti Brognoligo.
HISTORICAL SIGNALS
Approximately to half road between Fish farm and Lazise, it is Pacengo, that it has insufficient coast and it is considered transit small village. And' however an ancient center, and testify it the remarkable ones and numerous reperti of the Age of the Bronze - and the rests of stilt houses - it finds again to you in zone in the course of XX the century. The recoveries top-etnologici more important have had conte to the Arrigo Balladoro, and come from the diggings are executed in the small said port Bor. Pacengo is remembered from the risorgimentale history because here, the 28 you open them 1848, the Piemonte brigade it defeated and it put in escape the Austrians, commands to you from general Wohlgemuth.
TO SEE
The parochial church. It rises little over the street level and in neoclassico style: it was designed from Red L. to the end of the 1700's and brings on the facade one plate dedicated to the Fallen of the First World war. One bronzea Victoria winged, work of R. Banterle, detaches from one white woman marble slab. The inside of the Church is in style corinzio, decorated from Devout Plates that a Presepio painted also (the 1793) Preech of the Batiste, and, in the cupola, the Evangelisti. The greater altar is rich of marbles; work of the scultori To. Lame and. Spiazzi is the marmorei angels who support acquasantiere. In sacrestia conserve the secentesco Baptism of Christ, operates of the Viols The villas. Encircled from an immense park-garden it is the villa that belonged to the Balladoro accounts. Remarkable the villa of Catterinetti-Franc is pure. The villa more important is sure that call “the Bottona”. Encircled from the park, rich tree-lined, the villa was constructed on design of G. Barbers and was property of the Conte Vittorio Piatti of the Sink, official valoroso of Vittorio Emanuele In 1872, the villa was restored and widened from the Brognoligo accounts.

Peschiera


CENNI STORICI
Abitata fin da ere preistoriche, Peschiera è nota nella letteratura paletnologica mondiale non solo per la ricchezza e per la straordinaria abbondanza dei materiali restituiti, ma anche perché essa ha dato il nome ad un orizzonte cronologico (Peschiera-Zeit), che s’identifica con l'età del Bronzo recente. A Peschiera sono stati riconosciuti resti di almeno sette villaggi palafitticoli, venuti alla luce in seguito ai lavori per la costruzione delle fortificazioni austriache, scavati senza metodologia scientifica, nel corso dell’Ottocento e che hanno restituito un'enorme quantità di materiali ceramici e metallici.In età romana la località continuò ad essere considerata economicamente importante: in essa era posta Arilica, poi divenuta Peschiera, e nella cittadina avevano sede un collegio di navicellai veronese e un collegio di navicellai benacensi, ricordati in ben tre iscrizioni superstiti. Non ci è noto quando Arilica abbia cambiato il suo nome in Peschiera, ma sembra che ciò sia avvenuto nell'VIII-IX secolo. Nel sec. X, pare che Peschiera abbia dato rifugio a Berengario I, sconfitto dagli Ungari e che passata poi in dominio dei Veronesi, questi vi fabbricassero uno dei loro castelli turriti e merlati, spianato da Ezzelino da Romano, e poi ricostruito e rafforzato. Il castello formava il nodo del sistema tra le fortificazioni costiere e quelle fluviali, perché qui s’intrecciavano le vie d'acqua e le vie terrestri; e proprio da questa combinazione scaturiva la sua speciale importanza militare. Insomma la posizione di Peschiera era essenziale per la Signoria che fece di questo borgo, con successivi interventi di rafforzamento, un ragguardevole caposaldo fortificato.Poi la tenace e vigorosa politica militare di Cangrande l della Scala arricchì le fortificazioni di nuovi interventi, documentati dalla lapide dell'anno 1327, conservata in Castelvecchio a Verona. Questa indica una serie d’importanti lavori, voluti da Cangrande I, che sembrano configurare anche la ristrutturazione della Rocca di Peschiera.Anche i Veneziani - succeduti poi nel governo di Peschiera agli Scaligeri, dopo la breve parentesi viscontea - non restarono insensibili all'opportunità di guardare a questa fortezza con una particolare attenzione. Visitata da Marin Sanudo - che ricordò nel suo Itinerario questa "rocha fortissima" - ebbe dapprima le attenzioni di Michele Sammicheli e poi quelle di Guidobaldo Il della Rovere, duca d'Urbino. Già da queste prime fortificazioni scaligere e veneziane, seguite poi dalle fortificazioni francesi, austriache ed italiane, il destino di Peschiera era per sempre segnato: Peschiera sarebbe stata una cittadella militare. E se ne soffrì per lunghi secoli l'economia del luogo, tuttavia oggi, divenuti questi vincoli un ricordo, possiamo invece guardare a Peschiera come ad uno dei più interessanti "laboratori" d’alcuni fenomeni urbani. Un "laboratorio" nel quale lavorarono storici accreditati.Ricordiamo infine che a Peschiera – nel novembre del 1917 – dopo la rotta di Caporetto, si sono dati convegno, nella palazzina adibita a sede del comando militare, e con Re Vittorio Emanuele III, gli alleati con gli italiani nella guerra contro l'Austria e cioè i rappresentanti di Francia e di Inghilterra. Qui Vittorio Emanuele sostenne di attestare l'esercito sulla linea del Piave e respinse la proposta degli alleati di ripiegare all'Adige, al Mincio e al Po. E i testi di storia narrano che la risolutezza e la fiducia del re trovarono conferma, dopo un anno, nella vittoria di Vittorio Veneto.
DA VEDERE
Porta Verona. Dal lato artistico, Peschiera oltre al monumentale complesso della cinta fortificata, agli arborati spalti che permettono al turista un’ampia visione sul circostante anfiteatro morenico (da Goito, a S. Martino e Solferino) e sul lago (da Sirmione a Lazise) vanta la severa «Porta Verona» sulla quale ancor si legge, sotto il leone alato, scalfito dai Francesi, la scritta «DlSCE HAEC MONEAT EXCELSA LEONIS IMAGO - NE STIMULES, VENETI SEU LEO IN HOSTIE VIGENT».
Monumento ai Caduti. Degno di nota il Monumento ai Caduti eretto sul molo: un legionario in atto di ripararsi al capo con lo scudo (la decisa resistenza al Piave fu scudo all'Italia): la statua fu modellata da Ruggero Dondè, e del pari la grandiosa caserma presso la chiesa e tre statue di antica fattura delle quali una è detta «Madona del saòn» (austera figura femminile che tiene in mano un libro). * Madonna del Frassino. Presso Peschiera è il santuario della Madonna del Frassino, celebre in tutto l'ambito provinciale veronese ma anche nel bresciano e nel mantovano. Il santuario fu eretto nel luogo dove l'undici maggio 1510 il contadino Bartolomeo Broglia avrebbe veduto apparire, fra le fronde appunto di un frassino, una statuetta della Madonna. Per secoli esso fu centro di fervore e di pietà mariana e il simulacro qui custodito fu incoronato solennemente il 24 settembre 1930 dopo che, alla fine dell’Ottocento, fu risvegliata dai francescani la devozione alla Madonna, sopita per la chiusura e l'abbandono della chiesa a seguito delle demaniazioni napoleoniche. Il tempio, ricco di tesori d'arte, merita una visita. Due tele di Paolo Farinati (La Natività e Madonna e Santi), una di Zeno da Verona (San Pietro e San Giovanni Battista), dodici del Bertanza da Salò (Misteri del Rosario e Santi), quattro tele del Muttoni il Giovane e altri dipinti, fanno di questa chiesa un’autentica pinacoteca. Ma ogni cappella, o quasi, è poi affrescata dallo stesso Farinati che visse parecchio presso questo santuario, tutto intento alla preparazione d’affreschi, come ricorda una lapide del chiostro. Probabilmente però il Farinati padre fu aiutato in questi lavori dal figlio Orazio e dalla figlia Cecilia, pure pittori e che con lui lavorarono in parecchie circostanze. Ammirevole anche il pregevole coro in noce eretto nel 1652 per iniziativa di fra Bartolomeo Speciani, così come una visita merita anche il chiostro con lunette affrescate sempre dal Muttoni.
Villa “Il Paradiso”. Presso il Mincio si adagia “il Paradiso”, villa restaurata nel 1962, la cui parte antica risale al 1536. Dal 1734 il Paradiso è di proprietà dei conti degli Albertini. Vi si entra attraverso un grande cancello in ferro battuto, con pilastri sormontati dalle statue di Adamo ed Eva. La facciata è notevole, e al centro presenta un grande pronao con timpano centrale e una bella scalinata, che porta al salone centrale.
HISTORICAL SIGNALS
Lived ere since preistoriche, Fish farm is famous in world-wide the paletnologica literature not only for the wealth and the extraordinary abundance of the given back materials, but also because it has given to the name to a chronological horizon (Fish farm-Zeit), than s' it identifies with the age of the recent Bronze. To Fish farm at least seven palafitticoli villages have been recognized rests, come to the light as a result of the jobs for the construction of the fortifications Austrians, dig to you without scientific methodology, in the course of the 1800's and that they have given back an enormous amount of ceramic and metallic materials. In roman age the locality continued to being considered economically important: in it it was placed Aryl, then become Fish farm, and in the citizen they had center a college of navicellai veronese and a college of navicellai benacensi, very remembers in three registrations survivors to you. Not there is famous when Aryl has changed its name in Fish farm, but it seems that that has happened in the VIII-IX century. In sec. the X, it seems that Fish farm has given shelter to Berengario I, defeated from the Ungari and that last then in dominion of the Veronesi, these manufactured you one of their turriti castles and merlati, smoothed from Ezzelino from Roman, and then reconstructed and strengthened. The castle formed the node of the system between the coastal fortifications and those fluvial ones, because here s' they interlaced the land water ways and ways; and just from this combination its special military importance gushed. Insomma the position of Fish farm was essential for the Lordship that it made of this village, with successes to you participations of strengthening, a considerable fortified bench mark. Then tenacious and vigorous military politics of Cangrande l of the Scale enriched the fortifications of new participations, document to you from the lapide of year 1327, conserved in Castelvecchio to Verona. This indicates an important series works, intentional from Cangrande I, that they seem to shape also the restructure of the Rocca of Fish farm. Also the Veneziani - succeduti then in the government of Fish farm to the Scaligeri, after the short viscontea parenthesis - did not remain insensitive to the opportunity to watch to this fortress with one particular attention. Visited from Marin Sanudo - that it remembered in its Route the this “rocha strongest” - it had the attentions of Michele Sammicheli at first and then those of Guidobaldo of the Rovere, duca of Urbino. These first fortifications to already scaligere and veneziane, continuations then from the French fortifications, Austrians and Italians, the destiny of Fish farm in order were always marked: Fish farm would have been one military citadel. And of it the economy of the place suffered itself for long centuries, however today, become these ties a memory, we can instead watch to Fish farm like to one of the more interesting “laboratories” of some city phenomena. A “laboratory” in which they worked historical credits to you. We remember at last that to Fish farm - in the November of 1917 - after the route of Caporetto, they have given convention, in the mansion used after center of the military commando, and with King that is Vittorio Emanuele III, the representatives of France and England ally it to you with the Italians in the war against Austria and. Here Vittorio Emanuele supported to attest the army on the line of the Piave and rejected the proposal of allies you to withdraw to the Adige, the Mincio and the Po. And the history witnesses narrate that the risolutezza and the confidence of the king found confirmation, after a year, in the Victoria of Vittorio Veneto.
TO SEE
Verona door. From the artistic side, Fish farm beyond to the monumental complex of the fortified town-walls, to arborati spalti that they allow to the tourist a wide vision on the surrounding morainic amphitheater (from Goito, to S. Martino and Solferino) and on the lago (from Sirmione to Lazise) the which still boasts the strict “Verona Door” on law, under the winged lion, scalfito from the French, written “DlSCE HAEC MONEAT EXCELSA LEONIS IMAGO - OF STIMULES, VENETI SEU LEO IN HOSTIE VIGENT”. Monument to the Fallen. Worthy of famous the Monument to the Fallen erected on the wharf: a legionario in existence to repair to the head with the shield (the decided resistance to the Piave was shield to Italy): the statue was modeled from Ruggero Dondè, and of the par the huge barracks near the church and three statues of ancient invoice of which one are said “Madona of saòn” (the austera feminine figure that holds in hand a book). * Madonna of the Frassino. Near Fish farm it is the sanctuary of the Madonna of the Frassino, celebre in all the veronese provincial within but also in the bresciano and the mantovano. The sanctuary was erected in the place where eleven May 1510 the peasant Bartolomeo Broglia would have seen to appear, between the rebellions exactly of a frassino, one statuetta of the Madonna. For centuries it was fervor center and of solemn the 24 mariana mercy and the simulacro guarded here september 1930 was incoronato after that, to the end of the 1800's, the devozione to the Madonna, sopita for the closing and the abandonment of the church was risvegliata from the Franciscans as a result of the napoleoniche demaniazioni. The tempio, rich of art treasures, it deserves a visit. Two burlaps of Paul Farinati (the Natività and Madonna and Know to you), one of Zeno from Verona (Saint Peter and San Giovanni Batiste), twelve of the Bertanza from Salò (Mysteries of the Rosary and Know to you), four burlaps of the Muttoni the Young person and other paintings, make of this church an authentic pinacoteca. But every nail head, or nearly, then is frescoed from the same Farinati that lived much near this sanctuary, all attempt to the preparation of frescoes, as it remembers one lapide of the chiostro. Probably but the Farinati father was helped in these jobs from the Orazio son and the daughter Cecilia, also painters and that with he they worked in several circumstances. Admirable also the pregevole chorus in walnut erected in 1652 for initiative of between Bartolomeo Speciani, therefore as a visit deserves also the chiostro with lunette always frescoed from the Muttoni. Villa “the Paradise”. Near the Mincio the Paradise is lain down “”, villa restored in 1962, whose ancient part laughed them to 1536. From the 1734 Paradise it is of property of the accounts of the Albertini. You one enters through a great gate in wrought iron, with pillars sormontati from the statues of Adam and Eva. The facade is remarkable, and to the center it introduces a large one pronao with eardrum centers them and a beautiful perron, than door to the hall they centers.

Sirmione




CENNI STORICI
La penisola di Sirmione, cantata da Carducci sulle orme di Catullo, è una delle località fra le più incantevoli del Benaco, posta quasi a spartiacque fra il Garda bresciano e quello veronese. Essa è formata da un istmo di terra lungo tre chilometri e si protende sul Garda, dalla sponda del lago, fra Peschiera e Desenzano, da sud verso nord. Tre piccole alture la elevano dallo specchio dell'acqua: la prima denominata Cortina o Cortine, quella di mezzo, Mavino o Mavine e quella settentrionale, dove insistono le cosiddette “Grotte di Catullo”. Splendido il paesaggio: oliveti, macchie di pini e vigneti ancora vi dominano. Dal punto di vista geografico ed amministrativo, Sirmione, oggi in Lombardia, era sempre stata considerata terra veneta: ciò almeno fino al 1816, quando fu tolta alla provincia di Verona, cui apparteneva fin dai tempi di Catullo, per essere aggregata a Brescia, ma rimanendo sempre, e tuttora, dal punto di vista ecclesiastico, nella diocesi di S. Zeno.
DA VEDERE
La villa romana. Forse l'esistenza di fonti gas-solforose scaturenti dal fondo del lago potrebbe spiegare l'origine della villa romana che occupa tutta la punta settentrionale della penisola. In essa sono presenti appunto degli impianti che fanno pensare ad uno sfruttamento di quelle acque e di quei gas termali che costituiscono tuttora parte della ricchezza di Sirmione. A meno che, questa grande villa non sia piuttosto da intendere, per la sua posizione strategica, come la sede di un importante presidio militare, tale da controllare i movimenti dal Trentino al Mantovano e dal Veronese al Bresciano. C'è anche chi ritiene che la villa di Sirmione, citata da Catullo nel Carme XXXI, appartenesse al patrimonio familiare del poeta, e fosse anzi stata costruita dal padre di costui, col probabile concorso dello Stato Repubblicano (siamo nel I sec. a.C.) verso il quale vi sarebbe stata una tacita ed esplicita dichiarazione di diritto all'ospitalità per personaggi di passaggio dalla Mansio, ossia cioè stazione per il cambio dei cavalli con possibilità di alloggio.
Le mura e la rocca. La rocca di Sirmione, antico fortilizio benacense, ebbe probabilmente le sue origini nel periodo romano. Successivamente e a più riprese, tra il XIII e il XV secolo, fu ristrutturata e ampliata per potenziare la fortificazione del borgo che, per la sua particolare collocazione in terre di confine, era considerato un avamposto per la strategia difensiva scaligera. Il nucleo originale della rocca coincideva forse con il cortile principale che si presume fosse delimitato da quattro solide mura con tre torri angolari. In quest’originaria costruzione era probabilmente inserito anche il "mastio" o una torre d’avvistamento. Nel XIII secolo, forse su commissione di Mastino I della Scala, fu eretta una prima cinta murarla, completata poi da una seconda che inglobava una parte del vallo in direzione sud-est. Nel XIV secolo venne fortificata la darsena e si recintò il borgo. Nel sec. XV la rocca fu consolidata, sotto la Serenissima. Le possenti mura, sfidando il tempo e l’incuria dell'uomo, fanno ancora oggi bella mostra di sé sulle rive del lago. Sul portale d'ingresso sono due stemmi scolpiti su pietra: a sinistra il simbolo degli Scaligeri, a destra lo stemma veneziano. Nel primo cortile interno, si può ammirare la gran torre alta 47 metri, dalla cui sommità le guardie potevano vigilare sulle zone circostanti. Sotto il porticato si conserva un lapidario romano, contenente un'ara dedicata a Giove ed alcuni mosaici pavimentali del I sec. a.C. rinvenuti durante gli scavi del 1959. Nel lapidario medioevale, si possono osservare vari reperti significativi, come il pluteo con due croci ed un archetto di ciborio col nome di Desiderio, re dei Longobardi, e del figlio Adelchi. Dal secondo cortile si può osservare la struttura del ponte levatoio e attraverso un cancelletto ci si avvicina alla darsena, che era il porto della rocca. Le sale del castello non hanno particolari pregi architettonici; il vastissimo salone ha un soffitto in legno del '500, con mobili e sedie di diverse epoche.
Le chiese.
La chiesa parrocchiale è dedicata a S. Maria Maggiore. Un primo accenno a questa pieve si trova nella bolla di Papa Eugenio III, del 1145, ma l'attuale costruzione risale alla fine del secolo XV e fu subito decorata dagli affreschi che tuttora la impreziosiscono, assieme a tele del Voltolini e del Brusasorzi.
Vicino c'era la chiesa, ora distrutta, di S. Salvatore che ebbe descrizione particolareggiata nell’Ottocento dall'Orti Manara. Di questo storico tempio non resta ora che un rudere.
Sulla collina più alta della penisola, ben conservata è la chiesa di S. Pietro in Mavino, già documentata nel secolo VIII. Priva di particolari ornamenti, restaurata, rialzata e decorata intorno agli anni 1320-1321, essa conserva, nella parte absidale, affreschi bizantineggianti modesti.
A metà dell’istmo, presso il cimitero, si trova ancora la chiesetta in onore di S. Vito, pure nominata in documenti del sec. VIII, mentre presso la Rocca è una cappella dedicata a S. Anna che, costruita alla fine del Quattrocento, può essere servita da cappella per la guarnigione addetta alla custodia del Castello.






HISTORICAL SIGNALS

The peninsula of Sirmione, sung from Carducci on the tracks of Catullo, is one of the localities between most charming of the Benaco, mails nearly to watershed between the bresciano Garda and that veronese. It is formed from a istmo of earth along three kilometers and protende on the Garda, from the side of the lago, between Fish farm and Desenzano, from south towards north. Three small heights elevate it from the mirror of the water: before called Curtain or Curtains, that one of means, Mavino or Mavine and that northerner, where they insist the so-called “Coves of Catullo”. Splendid the landscape: olive groves, spots of pines and vineyards still dominate to you. From the geographic and administrative point of view, Sirmione, today in Lombardy, always had been considered earth veneta: that at least until 1816, when it was removed to the province of Verona, which it belonged the times of Catullo since, for being combined to Brescia, but always remaining, and still, from the ecclesiastical point of view, in the diocese of S. Zeno.


TO SEE

The roman villa. Perhaps the existence of sources gases-solforose gushing from the bottom of the lago could explain the origin of the roman villa that occupies all the northern tip of the peninsula. In it they are present note of the systems that they make to think to an exploitation of those waters and of those thermal gases that constitute still part of the wealth of Sirmione. Less than, this great villa is not rather from meaning, for its strategic position, like the center of an important military, such garrison to control the movements from the Trentino to the Mantovano and the Veronese to the Bresciano. There is also who thinks that the villa of Sirmione, cited from Catullo in Carme XXXI, belonged to the familiar patrimony of the poet, and indeed it had been constructed from the father of costui, with the probable competition of the Republican State (we are in the sec. a.C.) towards which you it would have been one tacit and explicit declaration of right to the hospitality for personages of passage from the Mansio, that is that is station for the change of the horses with lodging possibility. It walls and the rocca. The rocca of Sirmione, ancient fortilizio benacense, it probably had its origins in the roman period. Subsequently and more resumptions, between the XIII and XV the century, was restructured and widened in order to upgrade the fortification of the village that, for its particular positioning in border lands, was considered an outpost for the scaligera defensive strategy. Perhaps the nucleus originates them of the rocca coincided with the main courtyard that is presumed was delimited from four solid ones walls with three towers angle irons. In this original construction probably one was inserted also “mastio” or sight tower. In XIII the century, perhaps on a commission basis of Mastiff of the Scale, one before encircled to wall it, completed was erected then from a second one that inglobava a part of goes it in direction south-east. In XIV the century it came fortified the dock and recintò the village. In sec. the XV the rocca it was consolidated, under the Most serene one. The powerful ones wall, defying the time and the incuria of the man, still today makes beautiful extension of himself on the rivers of the lago. On the portale of income are two coats of arms carved on stone: on the left the symbol of the Scaligeri, to right the veneziano coat of arms. In the first inner courtyard, it can be admired the great high tower 47 meters, from whose top the guards could supervise on the surrounding zones. Under porticato the conserve a roman lapidario, containing plows dedicated to Giove and some mosaics pave them of the sec. a.C recovered during the diggings of 1959. In the medioevale lapidario, they can be observed you vary reperti meant to you, like the pluteo with two crosses and a bow of ciborio with the name of Desire, king of the Longobardi, and the Adelchi son. From according to courtyard the structure of the bridge can be observed levatoio and through a cancelletto it is approached to us the dock, that it was the port of the rocca. It knows them of the castle do not have particular pregi architectonic; the immensest hall has a ceiling in wood of the '500, with furnitures and chairs of various ages. The churches. The parochial church is dedicated to S. Greater Maria. A first one I point out to this pieve is found in the bubble of Pope Eugene III, of 1145, but it puts into effect it them construction laughed them to the end of century XV and was endured decorated from frescoes that still the impreziosiscono, together to burlaps of the Voltolini and the Brusasorzi. Close there was the church, destroyed hour, of S. Salvatore who had detailed description in the 1800's from the Manara Gardens. Of this historian tempio hour does not remain that rudere. On the higher hill of the peninsula, very conserved Peter in Mavino is the church of S., already documented in century VIII. It deprives of particular ornaments, restored, risen and decorated around to years 1320-1321, it conserve, in the absidale part, frescoes modest bizantineggianti. To half of the istmo, near the cemetary, the Vito, also name still finds itself chiesetta in honor of S. in documents of sec. the VIII, while near the Rocca Anna is a nail head dedicated to S. who, constructed to the end of the 1400's, can be served from nail head for the assigned garrison the guard of the Castle.


venerdì 27 aprile 2007

Maratona Internazionale del Garda / International Maratona of the Garda




Il lago di Garda un ambiente unico, in cui la fusione tra lago e montagna conferisce al paesaggio un pathos davvero travolgente; la natura elemento dominante invita a vivere una vacanza attiva, nel segno certo del relax, ma anche e soprattutto nel segno della riscoperta di sé stessi, della propria dimensione fisica, del contatto con l’ambiente, dello sport e del benessere.Per questo è nato il progetto della Maratona Internazionale del Garda, per consolidare, esaltare, far esplodere i caratteri distintivi dell’offerta turistica di questo sistema territoriale; correre in una scintillante mattina di settembre lungo le acque cristalline del Lago sarà la dimostrazione di ciò che abbiamo sopra scritto. Il Garda un’offerta unica ed irripetibile, di storia, cultura, tradizione, accoglienza attende gli atleti che decideranno di iscriversi alla International Lake Garda Marathon ed i loro familiari, amici ed accompagnatori per offrire loro uno spaccato delle sue caratteristiche e particolarità. Un tracciato unico, irripetibile, suggestivo, disegnato quasi del tutto “sulle acque” del Garda offrirà un’occasione per misurarsi in una competizione sportiva di livello, ma di gustare anche un’accoglienza eccellente. Tutti i paesi del lago, le città storiche e d’arte come Verona con l’Arena, Rovereto con il Mart, Trento con il suo centro storico ed il castello del Buonconsiglio, e Brescia con i suoi Musei e le sue Mostre, attendono i partecipanti alla International Lake Garda Marathon per offrire loro non solo una competizione, ma anche e soprattutto un momento di vacanza davvero di sogno.


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The lago of Garda an only atmosphere, in which the fusion between lago and mountain it confers to the landscape a pathos indeed sweeping; the nature dominant element invites living one active vacation, in the sure sign of the relax, but also and above all in the sign of the riscoperta one of same himself, of the own physical dimension, the contact with the atmosphere, the sport and the well-being. For this the plan of the International Maratona of the Garda is been born, in order to consolidate, to exalt, to make to explode the characters distinguished you of the tourist offer of this territorial system; to run in one sparkling morning of september along crystalline waters of the Lago will be the demonstration of that over we have written. The Garda an only and irripetibile offer, of history, culture, tradition, acceptance attends the athletes who will decide to enroll to the International Lake Garda Marathon and their relatives, friends and companions in order to offer they one cracked of its characteristics and particularitity. An only, irripetibile, evocative tracing, designed nearly completely “on waters” of the Garda will offer an occasion in order to be moderate in one sport competition of level, but to taste also an excellent acceptance. All the countries of the lago, the historical cities and of art like Verona with the Arena, Rovereto with the Mart, Trento with its historical center and the castle of the Buonconsiglio, and Brescia with its Museums and its Extensions, attend the participants to the International Lake Garda Marathon in order to offer not only one competition to they, but also and above all a moment of vacation indeed of dream.

lunedì 23 aprile 2007

sabato 21 aprile 2007

venerdì 20 aprile 2007

La navigazione / Navigation

La navigazione a motore sul lago è permessa oltre 300 m di distanza dalla riva, ad eccezione del promontorio di Sirmione, dei golfi di Salò e Manerba e dell'Isola di Garda dove è consentita oltre i 150 m. La parte Trentina del lago è invece interdetta alla navigazione a motore salvo alcune deroghe.
La velocità massima deve essere inferiore ai 20 nodi di giorno, 5 nodi di notte, 3 nodi nei porti ed in fascia costiera protetta.
È possibile praticare lo sport dello sci nautico ad una distanza di 500 m dalla costa; in questo caso la velocità massima non deve essere superiore a 25 nodi.
In ogni caso è d'obbligo informarsi presso l'autorità competente per verificare ulteriori obblighi e/o limitazioni dovute a particolari ordinanze e si raccomanda la massima prudenza per la presenza di scogli, bagnanti, surfisti e di altre unità da diporto.



Navigation to motor on the lago is allowed beyond 300 m of distance from the river, with the exception of the cape of Sirmione, of the gulfs of Salò and Manerba and of the Island of Garda where it is concurred beyond i 150 m. The part Some thirty of the lago is instead interdetta to navigation to motor but some exceptions. The maximum speed must by day be inferior to the 20 nodes, 5 nodes of night, 3 nodes in the ports and in wrap coastal protect. It is possible to practice to the sport of the nautical ski to one distance of 500 m from the coast; in this case the maximum speed does not have to be advanced to 25 nodes. In any case it is of obligation to inquire itself near the competent authority in order to verify ulterior you obligate and/or limitations due to particular decrees and the maximum precaution for the presence of scogli, bathing, surfisti is recommended and of other units from diporto.

Il nome / The name

Sino all'anno 800 d.C. il lago era conosciuto col nome di Benacus e, sull'origine di tale nome, i pareri sono discordi. Per alcuni, questo nome deriverebbe dall'antichissima città Benacus che sorgeva presso Toscolano e sprofondò in seguito a terremoto. Altri invece lo fanno derivare da Nago o Naco, il contrafforte del Baldo che si trova nei pressi di Torbole ai piedi del Monte Peneo. L'attuale denominazione cominciò a comparire, e a mano a mano sostituirsi alla primitiva, dopo che Carlo Magno elevò a contea le terre di Garda: per l'importanza assunta, Garda ebbe giurisdizione su tutto il lago, specie fra il IX e l’XI secolo. Tuttavia, la denominazione Benacus sopravvisse a lungo, e tuttora resiste nella forma italiana Benàco.


Until per year 800 d.C the lago was known with the name of Benacus and, on the origin of such name, the opinions are disagree. For some, this name would derive from the ancient Benacus city that rose near Toscolano and sinked as a result of earthquake. Others instead make it to derive from Nago or Naco, the contrafforte of the Self-confident one that is found near Torbole to the feet of Monte Peneo. It puts into effect them denomination began to appear, and by hand by hand to replace themselves to the primitiva, after that Carl Magno elevated to county lands of Garda: for the assumed importance, Garda had jurisdiction on all the lago, species between the IX and XI the century. However, the Benacus denomination survived over a long time span, and still it resists in the Italian shape Benàco.

La storia

La preistoria.

La storia del Garda ha inizio con le prime genti che popolarono l'Italia; sulla sponda di questo lago, infatti, si trovano caverne primitive e cospicui resti di palafitte sia sotto la Rocca di Garda, come a Lazise, a Pacengo e a Peschiera. I tempi preistorici restano ancora avvolti nell'incertezza; tuttavia, pare che i primi abitatori fossero gli Aborigeni, ma sicuramente vi fu l’insediamento degli Umbri che provenivano dall’Europa centrale. Vero il 1000 a.C., si stanziarono sul lago gli Etruschi che poi si divisero in due ceppi: i Rezi e i Toschi che occupavano le zone a nord e ad ovest del lago. Sulla sponda orientale erano invece stanziati i Veneti. Nel 154 dalla fondazione di Roma, gli Etruschi furono sopraffatti dai Galli Cenomani.


The preistoria.

The history of the Garda has beginning with the first people that popolarono Italy; on the side of this lago, in fact, primitive caverns are found and cospicui rests of stilt houses are under the Rocca di Garda, like to Lazise, Pacengo and Fish farm. The preistorici times still remain wrapped in the uncertainty; however, it seems that the first abitatori were the Aboriginals, but sure was the takeover of the Umbri that came from Europe center them. True the 1000 a.C., they allocated on the lago the Etruschi that then was divided in two stocks: the Rezi and the Toschi that occupied the zones to north and the west of the lago. On the side it orients them were instead allocates the Veneti to you. In the 154 from the foundation of Rome, the Etruschi was overwhelmed from the Cenomani Galliums.


Il periodo romano.

Nel 225 a.C. gli eserciti romani passarono il Po, sconfissero i Galli Insubri, soggiogarono il territorio e vi fondarono le loro prime colonie. Di questo periodo non si hanno notizie sicure. Le prime notizie appartengono al 15 a.C., anno in cui Augusto diede mandato ai suoi luogotenenti di sottomettere i Reti trentini che si erano ribellati. In quell'anno i Romani con navi da trasporto attraversarono il lago. Con il nuovo assetto politico-amministrativo, Brescia, la Val Trompia, la Val Sabbia e la Riviera fino ad Arco, furono assegnate alla tribù Fabia; Verona fu assegnata alla tribù Poblilia. Con il dominio di Roma ebbe nuovo impulso anche la vita economica e sociale: i Romani, infatti, costruirono le strade: principali fra tutte la Gallica e la Claudia Augusta. Da queste arterie maggiori si dipartivano altre vie, forse secondarie, ma in ogni modo tali da consentire traffici e trasporti. Importanti furono le vie di comunicazione fluviali sul Po e sul Mincio, e quella lacuale interna. Si ritiene che, nel periodo romano, i punti principali di vita sul Garda siano stati per la sponda orientale Torri e per quella occidentale Toscolano. Cospicuo è il patrimonio della civiltà romana affiorato negli ultimi scavi, presente in lapidi o in monete specialmente nei paesi di Peschiera, Lazise, Garda, Torri e Malcesine. Alla fine del sec. IV le genti del lago, specie per opera di S. Vigilio, Vescovo di Trento, furono convertite al cattolicesimo.


The roman period.

In the 225 a.C armies roman they passed the Po, they defeated the Insubri Galliums, soggiogarono the territory and first colonies founded you theirs. Of this period sure news is not had. The first news belongs to the 15 a.C., year in which Augusto it gave sent to its luogotenenti to submit the Nets some thirties that were rebel to you. In that year the Roman with transport ships crossed the lago. With the new political-administrative order, Brescia, the Val Trompia, the Val Sabbia and the Coast until Arc, was assigned to the Fabia tribe; Verona was assigned to the Poblilia tribe. With the dominion of Rome the economic life and social had new impulse also: the Roman, in fact, constructed the roads: main between all Gaulish and the Claudia Augusta. From these arteries greater dipartivano other ways, secondary, but perhaps in any case such to concur traffics and transports. Important were the fluvial ways of communication on the Po and the Mincio, and that lacuale inner one. It is thought that, in the roman period, the main points of life on the Garda have been for the side orient them Towers and for that western Toscolano. Cospicuo is the patrimony of the emerged roman civilization in the last diggings, present in stones to death or coins especially in the countries of Fish farm, Lazise, Garda, Torri and Malcesine. To the end of sec. the IV people of the lago, species for work of S. Vigilio, Bishop of Trento, were converted the Catholicism.


Le invasioni.

Col decadere dell'impero romano, anche il territorio lacuale subì le vicissitudini delle invasioni e delle guerre. Prima Odoacre e poi Teodorico fecero sentire la loro sovranità ed agli Ostrogoti si opposero i Bizantini, guidati da Belisario e poi da Narsete. Nel 568 i Longobardi guidati dal re Alboino s'impossessarono di gran parte del territorio italiano che fu diviso in 36 ducati e, tra questi quello che comprendeva le città e i territori di Verona, Brescia e Trento. Nel 774, con la disfatta di Desiderio, ultimo re dei Longobardi, sottentrò il dominio di Carlo Magno, re dei Franchi, che divise il territorio veronese in distretti giudiziari retti da un giudice o gastaldione. A Verona poneva la sua reggia Pipino, il primogenito dell'imperatore, che visitò il Lago spingendosi sino a Malcesine. Con la nuova suddivisione data da Carlo Magno, Garda fu staccata da Verona e fu eretta a contea. Dopo la morte del glorioso imperatore, venuto meno il potere centrale, tra i Veronesi e gli abitanti del lago sorsero discordie e fu combattuta - pare - anche una dura battaglia (tra l'829 e l'856), nella quale i veronesi, col consiglio del capitano veneziano Maffeo Giustiniani, dopo aver allestito una flotta, ridussero all'obbedienza le genti gardesane.


The invasions.

With decaying of the roman empire, also the lacuale territory endured the vicissitudini of the invasions and the wars. First Odoacre and then Teodorico made to feel their sovereignty and to the Ostrogoti they opposed the Bizantini, guides to you from Belisario and from Narsete then. In the 568 the Longobardi guides to you from the king Alboino s'impossessarono of great part of the Italian territory that was divided in 36 ducati and, between the one which comprised the cities and the territories of Verona, Brescia and Trento. In the 774, with the unravelled one of Desire, last king of the Longobardi, sottentrò the dominion of Carl Magno, king of the Franchi, than uniforms the veronese territory in judicial districts resisted from a judge or gastaldione. To Verona Pipino, the primogenito one of the emperor placed its reggia, that it visited the Lago pushing itself until to Malcesine. With the new subdivision given from Carl Magno, Garda was detached from Verona and was erected to county. After the dead women of the glorious emperor, come less the power centers them, between the Veronesi and the inhabitants of the lago rose discords and were fought - it seems - also a hard battle (between l'829 and l'856), in which the veronesi, with the council of veneziano captain Maffeo Giustiniani, after to have prepared a fleet, reduced to obedience gardesane people.


Il periodo feudale e comunale.

Col cessare della dinastia carolingia l'Italia, ed anche le varie contee, cercarono di riconquistare l'indipendenza ed elessero proprio re Berengario, duca del Friuli che pose la sede in Verona. In questo periodo, avvenne la terribile invasione degli Ungari, onde la necessità di innalzare fortificazioni nuove e di rinforzare le preesistenti. Dopo Berengario la corona d'Italia passò ad Ugo di Provenza e poi al di lui figlio Lotario che, nel 947, sposerà Adelaide di Borgogna. Lotario fu avvelenato dal proprio tutore, Berengario duca d’Ivrea, il quale inoltre imprigionò Adelaide nella rocca di Garda perché aveva rifiutato di sposare Alberto, figlio ed erede di Berengario stesso. Con la discesa di Ottone (953) il regno italico finiva, e la Rocca di Garda veniva smantellata (963). Come l'autorità imperiale a mano a mano si andò indebolendo a causa dell’assenteismo degli imperatori, si sostituì ad essa quella dei feudatari e l'ordinamento del libero comune. Nel secolo XII le terre della sponda veronese mutarono spesso padrone e nel 1160 erano sotto la giurisdizione del veronese Turrisendo dei Turrisendi che si oppose al Barbarossa. Le libertà - che a poco a poco i comuni del lago si erano conquistate - furono però confermate nella pace di Costanza (1133) e continuarono sino all'estendersi della Signoria Scaligera (1277-1329). In questo periodo, si costituì sulla sponda occidentale la “Magnifica Patria”, (comunità che comprendeva 33 terre): scopo della comunità – che ebbe per capoluogo prima Maderno e poi Salò – era la difesa della propria autonomia contro i Visconti e gli Scaligeri. Parallelamente, sulla sponda orientale, 18 comuni federati costituirono la “Gardesana”, ma Ezzelino da Romano e gli Scaligeri contrastarono ogni tendenza autonomista. Il dominio scaligero fu comunque benefico e durò sino al 1387, quando i Visconti, alleati con i Gonzaga ed i Carrara, sconfissero i della Scala, e si impossessarono del territorio veronese del lago. La “Gardesana” era retta da un Capitano o Prefetto che risiedeva in Malcesine. Il Capitano durava in carica prima per cinque anni e poi per tre, ed era assistito da un Consiglio, che si riuniva a Torri. Al Capitano spettava il compito d’impedire il contrabbando e di vigilare sulla sicurezza militare e politica. Il Sommolago seguiva strade diverse: feudo di alcuni grandi monasteri bresciani, appartenne al "comitatus" di Trento e alla Marca di Verona; fu poi affidato al duca di Baviera e a quello di Corinzia. Il 1004 segnò l'inizio del principato vescovile di Trento. Riuscì a conservare la propria indipendenza contro i conti di Tirolo e gli Asburgo fino alla sua annessione all'Austria nel 1803.


The feudale and communal period.

With stopping of the dynasty carolingia Italy, and also the several counties, tried to reconquer independence and elessero just king Berengario, duca of the Friuli that placed the center in Verona. In this period, it happened the terrible invasion of the Ungari, waves the necessity to raise new fortifications and to reinforce preesistenti. After Berengario the crown of Italy passed then to Ugo di Provenza and to of he the Lotario son whom, in the 947, Adelaide di Borgogna will marry. Lotario was poisoned from just the tutor, Berengario duca of Ivrea, which moreover imprisoned Adelaide in the rocca of Garda because it had refused to marry Alberto, son and heir of same Berengario. With the Brass reduction (953) the italico reign ended, and the Rocca di Garda came dismantled (963). As the imperial authority by hand by hand was gone weakening because of the absenteeism of the emperors, that one of the feudatari and the free ordering of the common one was replaced to it. In century XII the lands of the veronese side often changed landladies and in the 1160 they were under the jurisdiction of the veronese Turrisendo of the Turrisendi that was opposed to the Barbarossa. The freedoms - than little little the common ones of the lago they had been conquered - but were confirmed in the peace of Costanza (1133) and continued until to extending of the Lordship Scaligera (1277-1329). In this period, the “Magnificent Native land” was delivered up on the western side, (community that comprised 33 lands): scope of the community - that it had then for capoluogo first Maderno and Salò - was the defense of the own autonomy against the Visconti and the Scaligeri. Parallel, on the side it orients them, 18 common ones federati constituted the “Gardesana”, but Ezzelino from Roman and the Scaligeri contrasted every tendency autonomist. The scaligero dominion was however beneficial and lasted until to 1387, when the Visconti, allies with the Gonzaga and the Carrara to you, they defeated of the Scale, and impossessarono of the veronese territory of the lago. The “Gardesana” was straight from Capitano or Prefetto who resided in Malcesine. The Captain lasted in loads before for five years and then for three, and was assisted from a Council, than he gathered to Towers. To the Captain the task was up to prevent the contraband and to supervise on the military and political emergency. The Sommolago followed various roads: feudo of some great bresciani monasteri, it belonged to “comitatus” of Trento and to Marca of Verona; then it was entrusted to the duca of Baviera and that one of Corinzia. 1004 marked the beginning of the episcopal principato one of Trento. It succeeded to conserve own independence against the accounts of Tirolo and the Asburgo until its annexation in Austria in 1803.


Il periodo veneziano.

Il dominio visconteo durò diciassette anni e – dopo la breve parentesi dei Carraresi – nell’anno 1405 ebbe inizio il dominio veneziano, che durò ininterrotto quasi per quattro secoli (1405-1797). Fu il periodo aureo della storia del lago: con la saggezza politica e l’abilità amministrativa di Venezia, lo sviluppo edilizio e la vita economico-sociale ricevettero un forte impulso: molti torrenti furono arginati, molte terre bonificate; fu introdotta la vite, l’olivo e gli alberi da frutta; nuove fonderie e officine per la lavorazione del ferro sorsero a Gardone e a Toscolano; nel veronese fiorì l’industria della lana, a Toscolano quella della carta; nella Riviera si lavorava il refe per farne cordami, tele di lino, la canapa, le pelli. In tutta la zona ebbe inizio la bachicoltura e la produzione di seta.


The veneziano period.

The visconteo dominion lasted seventeen years and - after the short parenthesis of the Carraresi - in year 1405 it had beginning the veneziano dominion, that it lasted uninterrupted nearly for four centuries (1405-1797). It was the gold period of the history of the lago: with the political wisdom and the administrative ability of Venice, the building development and the economic-social life will receive a strong impulse: many torrents were check to you, many cleared lands; it was introduced the screw, the olive tree and the trees from fruit; new foundries and workshops for the working of the iron rose to Gardone and Toscolano; in the veronese the industry of the wool bloomed, to Toscolano that one of the paper; in the Coast the refe was worked in order to make some cordami, linen burlaps, the hemp, the skins. In all the zone had beginning the silk silkworm breeding and production.


L’Ottocento.

Il dominio di Venezia venne a cessare quando le terre del lago furono occupate dalle truppe napoleoniche (1796) cui subentrarono le austriache. Dopo il «Trattato di Luneville» (1801) la «Gardesana dell'Acqua» fu incorporata nella Repubblica Cisalpina e poi nella Repubblica Italiana (1802). Alterne vicende seguirono sino al «Trattato di Parigi» (1814) col quale ebbe origine il Regno Lombardo-Veneto sotto il dominio dell’Austria. La provincia di Verona fu ripartita in 12 distretti fra i quali quello di «Caprino» che comprendeva anche i paesi della sponda: pochi anni dopo - per ragioni amministrative - ai preesistenti si aggiunse il distretto di Bardolino che accentrò la vita di tutti i comuni del lago. Verona e la sponda orientale del Garda sono percorse dal fremito di conquistare l'indipendenza e di ricongiungersi all'Italia: nel 1848 pare che l'ardente speranza diventi realtà, quando Carlo Alberto entra in Peschiera, ma l'entusiasmo dei patrioti e delle popolazioni potrà essere appagato solo nel 1866.


The 1800's.

The dominion of Venice came to stop when the lands of the lago were occupied from napoleoniche troops (1796) which the Austrians subentrarono. After the “Treaty of Luneville” (1801) the “Gardesana of the Water” it was incorporated in the Cisalpina Republic and then in Italian Republic (1802). Alternate vicissitudes followed until to the “Treaty of Paris” (1814) with which the Lombardic-Veneto Reign had origin under the dominion of Austria. The province of Verona was shared in 12 districts between which that one of “Goat” that it comprised also the countries of the side: little year after - for reason administrative - to the preesistenti add the district of Bardolino that centralize the life of all the common of the lago. Verona and the side orients them of the Garda is covered from the fremito one to conquer independence and to rejoin itself with Italy: in 1848 it seems that the burning hope becomes truth, when Carl Alberto enters in Fish farm, but the enthusiasm of the patriots and the populations could be satisfied single in 1866.

Alcune ricette tipiche / Some typical recipes

Luccio in salsa

Ingredienti:
1 luccio di circa 1 Kg
250 gr. di alborelle "aole" salate
1/2 limone
1 cipolla
alloro
verdure:sedano,carote
2 bicchieri di olio d'oliva
3 cucchiai di aceto cannella

Preparazione:
Lessare il pesce nell'acqua, aggiungendo il limone, la cipolla, l'alloro, il sedano, le carote e l'aceto. Spolpare e disporre il luccio su un piatto di portata. Preparare la salsa, cuocendo in olio d'oliva le "aole" finemente tritate. Lasciare consumare quanto basta. Versare sul pesce la salsa così preparata, dopo averlo spolverato con la cannella. Lasciare riposare per circa 2 ore, aggiungendo di tanto in tanto dell'olio. Servire con polenta abbrustolita.

Sardene en saor

Ingredienti:
8 sardelle
1 kg di cipolle bianche olio extravergine d'oliva
2 bicchieri d'aceto farina
olio per friggere
sale e pepe

Preparazione:
Friggere le sardelle dopo averle pulite e infarinate. Ritirarle a tre quarti di cottura. In una padella imbiondire la cipolla con l'olio extravergine d'oliva, salare, pepare e aggiungere l'aceto. Bollire per circa 10 minuti. Dopo aver disposto le sardelle fritte in un piatto di portata, salare e cospargere con la cipolla già preparata. Lasciare marinare per 2 giorni. Servire con polenta abbrustolita.

Bigoi con le "aole"

Ingredienti:
600 g di bigoi
200 g di "aole" salate
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva

Preparazione:
Lavate le "aole" per togliere il sale, taglia tele a pezzetti e mettetele in una padella. Ricopritele con l'olio e aggiungete l'aglio. Scaldate quindi il tutto fino a che le "aole" si sciolgono. Cuocete i "bigoi" in acqua salata, sgocciolateli e conditeli, ancora caldi, con la sabina preparata.

Risotto con la tinca

Ingredienti:
500 g di tinca
400 g di riso
250 g di pelati (facoltativi)
cipolla o porro
coste o "erbesine" (coste selvatiche)
olio extravergine d'oliva
prezzemolo
sale e pepe

Preparazione:
Pulire e lavare la tinca. Rosolare le verdure lentamente. Aggiungere la tinca, cuocendola con un po' d'acqua. A cottura ulti mata togliere il pesce e diliscarlo. Preparare il risotto, aggiungendo alle verdure il riso e i pozzetti di tinca. Portare il risotto a cottura.

Sanvigilini

Ingredienti:
500 g di farina bianca
200 g di zucchero
200 g di burro
3 uova
150 g di uvetta
1 bustina di lievito

Preparazione:
Aggiungere alla farina e al lievito il burro e lo zucchero. Quindi, dopo averlo lavorato un po', aggiungere le uova e l'uvetta Stemperare bene il burro e lavorare l'impasto aggiungendovi del latte se si fosse troppo indurito. Ricavare quindi, dall'impasto ottenuto, dei piccoli gnocchetti che vanno infornati a 200220 gradi per circa un quarto d'ora.
Luccio in sauce
Ingredients:
1 luccio of approximately 1 Kg
250 gr. of alborelle “aole” salate
1/2 lemon
1 onion bay
verdure: sedano, carrots 2 olive oil glasies 3 spoons of vinegar cinnamon
Preparation: Lessare the fish in the water, adding the lemon, the onion, the bay one, the sedano, the carrots and the vinegar. Spolpare and to arrange the luccio on a plate of capacity. To prepare the sauce, cuocendo in olive oil the “aole” fine tritate. To leave to consume sufficient to. To pour on the fish the prepared sauce therefore, after to have dusted it with the cinnamon. To leave to rest every now and then for approximately 2 hours, adding of the oil. To serve with toasted polenta.
Sardene en saor
Ingredients:
8 sardelle
1 kg of onions
white women
oil extravergine of olive
2 glasies of vinegar flour oil in order to fry it knows them and pepper
Preparation: To fry the sardelle after to have you clean up them and infarinate. To withdraw them to three quarters of baking. In one frying pan to imbiondire the onion with the oil extravergine of olive, to salt, to pepare and to add the vinegar. To bubble for approximately 10 minuteren. After to have disposed the sardelle fried in a capacity plate, to salt and to cospargere with the onion already prepared. To leave marinare for 2 days. To serve with toasted polenta.
Bigoi with the “aole”
Ingredients:
600 g of bigoi
200 g of “salate aole”
1 segment of garlic oil extravergine of olive
Preparation: Washed the “aole” in order to remove knows them, ransom burlaps to pezzetti and mettetele in one frying pan. You cover them with the oil and you add the garlic. Scaldate therefore all until that the “aole” are melted. Cuocete “bigoi” in water salata, sgocciolateli and conditeli, still warm, with the prepared sabina.
Risotto with the tinca
Ingredients:
500 g of tinca
400 g of rice
250 g of it peels to you (facoltati to you)
onion or porro coasts or “erbesine” (wild coasts)
oil extravergine of olive
prezzemolo it knows them and pepper
Preparation: To clean up and to wash the tinca. Rosolare the verdure slowly. To add the tinca, cuocendola with a little water. To baking ulti mata to remove the fish and diliscarlo. To prepare the risotto, adding to the verdure the rice and the traps of tinca. To carry the risotto to baking.
Sanvigilini
Ingredients:
500 g of flour white woman
200 g of sugar
200 g of butter
3 eggs
150 g of uvetta
1 bustina of I leaven
Preparation: To add to the flour and to I leaven the butter and the sugar. Therefore, after to have it worked little, to add to the eggs and uvetta Stemperare the butter and to work the paste well adding you of the latte ones if too much it had been hardened. To gain therefore, from the obtained paste, of the small gnocchetti that they go put into an oven you to 200220 degrees for approximately a quarter of hour.

mercoledì 18 aprile 2007

Come raggiungere il lago / How to reach the lake

MACCHINA:
Il lago di Garda è servito da una rete stradale che costeggia interamente il lago e che è costituita dalle seguenti infrastrutture:
Strada Statale 45 bis Gardesana Occidentale:da Salò a Riva del Garda
Strada Statale 572 di Salò: da Salò a Desenzano del Garda
Strada Statale 11 Padana Superiore: da Desenzano del Garda a Peschiera del Garda
Strada Statale 249 Gardesana Orientale: da Peschiera del Garda a Riva del Garda

È inoltre presente un servizio di traghetti ed aliscafi che permette traghettare la macchina da un porto all'altro.

In autostrada può essere raggiunto facilemente tramite:
Autostrada A4:
uscita Desenzano
uscita Sirmione
uscita Peschiera del Garda
Autostrada A22:
uscita Affi
uscita Rovereto Sud

TRENO:
- stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova:
- stazione ferroviaria di Peschiera del Garda.

AUTOBUS:
- linea di autobus APTV per Garda (in partenza sui piazzali antistanti le stazioni ferro viarie di Verona Porta Nuova e di Peschiera del Garda).

AEREO:
- Verona Villafranca (servizio di bus navetta fra la stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova e l'aeroporto stesso);
- Brescia Montichiari (servizio di bus navetta fra le stazioni degli autobus di Verona e di Brescia e l'aeroporto stesso


CAR:
The lago of Garda is served from a street net that costeggia entire the lago and that is constituted from following infrastructures:
State road them 45 bis Western Gardesana: from Salò aloft of the Garda
State road them 572 of Salò: from Salò to Desenzano of the Garda Po
state road them 11 Advanced: from Desenzano of the Garda to Fish farm of the Garda
State road them 249 Gardesana Orients them: from Fish farm of the Garda aloft of the Garda

A service of ferries and hydrofoils is moreover present that allows to ferry the machine from a port to the other.

In freeway it can easy be caught up through:
A4 freeway: Desenzano escape Sirmione escape escape Fish farm of the Garda
A22 freeway: Affi escape Rovereto escape South

TRAIN:
- railway station of Verona New Door:
- railway station of Fish farm of the Garda.

BUS: - line of bus APTV for Garda (in departure on the before large squares the viarie stations iron of Verona New Door and Fish farm of the Garda).

AIRPLANE: - Verona Villafranca (bus service shuttle between the railway station of Verona New Door and the same airport);
- Brescia Montichiari (bus service shuttle between the stations of the buses of Verona and Brescia and the same airport